Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo – Testo

Il testo della canzone

in La favola di Adamo ed Eva (1998)

Zucchero filato attorno a stecchi di bambù
assapora l’assenzio della vendetta.
Tagliuzzato e ridotto a dolciume a brandelli,
nessuno è accorso per salvare l’atrocità.

L’incubo circolare sviluppa pacato
dentro l’orribile pentola adatta a rifrullo
dell’arcigno personaggio muffa e luna park,
e già qualcuno sospetta che è finita.
Allora un coltello s’accorge dello scempio
e scappa via dalla cucina,
sorprende nel sonno la massaia di turno
sfilandosi dalla mela in cui ficcava la punta.
Alterna virtù del taglio con l’offesa
e invece delle cipolline tritura il malcapitato.
Gli zuccheri salvati dal vortice cattivo
partono maledicendo il suo alluminio.

Congegno macchinoso che trasforma senza cuore
la perfetta forma del granello resterà immutata.
Fare a fette reca onore all’arma più che maciullare
o la frenesia bollente di cibi cotti

Sottilissima astrazione trasparente sonnecchiava infastidita
la coscienza paludosa dell’eterna ambiguità
e sui raduni ovali scorrono confusioni per non fare
è vietato voltarsi indietro e ricordare

 

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