Su un ciliegio esterno – Testo

Il testo della canzone

in Max Gazzè (Gadzilla) (2000)

Il ventisette di agosto
Gianni Sergente ha preso un altro stipendio
Una cifra alla volta
come nel poker
sono in tutto un milionequattrocentotrenta
S’aggiusta il sorriso
sguscia via dall’ufficio
e corre a più non posso verso il primo bar
Buonasera signora
volevo duemila liquirizie
da portare su un ciliegio esterno

Povero Gianni Sergente vestito elegante
A pensare su un ciliegio esterno
A pensare su un ciliegio esterno

Maledetta pigrizia
maledetta pazzia
per cercare differenze tra giorni uguali
Ridotto a succhiare quel nero
che nero rimane
su un ciliegio esterno
Il venti settembre
gli ho portato un regalo
e senza dire niente
me l’ha tolto di mano
“Sono le poesie di Mallarmé!”
esclama contento su un ciliegio esterno

Povero Gianni Sergente vestito elegante
A pensare su un ciliegio esterno
A pensare su un ciliegio esterno

Guardati bene
Tu sei sbagliato e fuori moda
Capelli lunghi
Hai sempre addosso quel vestito
Guardati bene
Ma come fai a non sentirti un idiota
Che ti rimane
Se non l’immagine che dai

Ma lui aveva dentro qualcosa
che non mi potevo spiegare
Come un sollievo una pace interiore
Il suo paradiso
è su un ciliegio esterno

Dopo quel giorno
l’ho visto che sembrava un frutto più grande
con gli occhiali scesi
Rapito dal gusto di liquirizia
e dalla sua lettura su un ciliegio esterno
Il ventisette settembre
Gianni Sergente ha preso un altro stipendio
Una cifra alla volta
come nel poker
sono in tutto un milionequattrocentotrenta

Povero Gianni Sergente vestito elegante
A pensare su un ciliegio esterno
A pensare su un ciliegio esterno

 

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