Su un ciliegio esterno:
il significato della canzone di Max Gazzè

QUAL È IL SIGNIFICATO DEL BRANO Su un ciliegio esterno?

Dopo questo articolo su il solito sesso, ho deciso di avviare una rubrica con i significati delle canzoni di Max. A volte davvero intricati! Provo allora a dare una mia personalissima interpretazione: nasce da una mia idea e il significato non può che essere soggettivo! Non ha la pretesa di essere certamente l’originale motivazione e significato a cui pensavano Max e suo fratello Francesco quando scrivevano i testi. Pronti? Via!

Un ciliegio nel pieno della sua bellezza ..fruttifera!

Su un ciliegio esterno (testo e accordi) è stata scritta da Max e Francesco Gazzè, pubblicata dopo il Festival di Sanremo del 2000 nell’album Max Gazzè (Gadzilla). A detta dello stesso Max è una delle sue preferite.

Se ti chiedessero qual è il tuo rifugio personale dalla frenesia quotidiana, cosa risponderesti? Che sia leggere un libro, suonare o camminare all’aperto, hai un modo per staccarti dalle fonti di stress e per ritrovare la tua interezza?
Il nostro Gianni Sergente ha trovato questo luogo pacifico in un albero di ciliegio, con in mano una cosa da mangiare – la liquirizia – e un buon libro. Gianni ama il suo nascondiglio e non perde occasione per andarci, immergendosi nel suo mondo con grande trasporto. E tu?

«Il ventisette di agosto
Gianni Sergente ha preso un altro stipendio
Una cifra alla volta»

Gianni viene rappresentato come il tipico lavoratore dipendente, un po’ insofferente per la ripetitività dei suoi gesti e un po’ impaziente per lo scorrere dei giorni: quel lavoro gli pesa! E si sa, quando fai una cosa che non ti piace il tempo non passa mai. Guardi l’orologio una, dieci, cento volte finché non arriva l’orario di uscita. E così quello stipendio che prende a fine mese sembra sudatissimo per ogni ora, se confrontato con l’indisposizione per quel lavoro.

«S’aggiusta il sorriso
sguscia via dall’ufficio
e corre a più non posso verso il primo bar»

Finito il turno, Gianni è contento e può di nuovo sorridere (o forse intende che cambia espressione come quando si indossa una maschera? Nel senso Pirandelliano del termine). Si sente finalmente libero di dedicare il suo tempo a ciò che più gli piace. Corre allora al bar più vicino…

Liquirizie varie dalla radice alle caramelle

«Buonasera signora
volevo duemila liquirizie»

…e compra tutte le liquirizie che può! Caramella evidentemente preferita dal sergente per accompagnare le sue serate sul ciliegio 😀

«Povero Gianni Sergente vestito elegante
A pensare su un ciliegio esterno»

Qua bisogna analizzare parola per parola!
Povero nel senso di poveretto, meschino per la sua condizione di amara insoddisfazione per la vita che sta vivendo.
Sergente perché magari si sente parte di una gerarchia (nel lavoro e nella società) alla quale deve obbedire senza potersi discostare più di tanto (ed inoltre si sente una specie di soldato in guerra che, senza neanche averlo scelto, deve lottare per la sua quotidianità).
Vestito elegante perché appena uscito dall’ufficio, con ancora l’abito indosso, corre sul suo ciliegio a pensare e a distaccarsi dal mondo esterno.
Ciliegio esterno merita un focus: da una parte il ciliegio che – nella cultura giapponese – è simbolo di rinascita, ma anche di bellezza e caducità. L’osservazione dello spettacolo della caduta dei fiori spinge i giapponesi a riflettere sul valore effimero della vita (approfondisci qua). Dall’altra può essere inteso non necessariamente come albero, ma piuttosto come rifugio personale: quel luogo (o momento) dove ti distacchi e ti ripari mentalmente. Esterno sia fisicamente, sia metaforicamente: lontano da tutto e tutti. La quiete.

«Il venti settembre
gli ho portato un regalo

“Sono le poesie di Mallarmé!”»

Pare che Gianni sia un accanito lettore. Gli basta un libro di Mallarmè (qui trovi un libro con le poesie di Mallarmè) per emozionarsi e correre a leggerlo nel suo pacifico rifugio.

«Guardati bene
Tu sei sbagliato e fuori moda
Capelli lunghi
Hai sempre addosso quel vestito
Guardati bene
Ma come fai a non sentirti un idiota»

Queste sono le parole “degli altri”, quelli sempre pronti a criticare e a giudicare solo le apparenze senza indagarne la sostanza. Senza capire le motivazioni e le passioni che spingono quel tale sergente a comportarsi in quel modo. Quanta importanza dà Gianni a quelle voci?

«Ma lui aveva dentro qualcosa
che non mi potevo spiegare
Come un sollievo una pace interiore
Il suo paradiso
è su un ciliegio esterno»

Pochissima! Lui fa quello che gli piace e lo fa stare bene, e grazie a questo nasce in lui una pace interiore. Un piccolo, personale paradiso ritagliato sopra quel ciliegio-rifugio dove ricaricarsi e trovare una pace rigenerante.

Questa canzone è un inno all’espressione del proprio io: cerca di fare quello che ti fa stare bene! Comportati civilmente, vivi in armonia col prossimo e indossa anche begli abiti se necessario; ma ritaglia i tuoi spazi per trovare la tua pace interiore, ovunque sia. Non badare troppo alle mode e al giudizio degli altri perché non sono queste le cose che ti faranno sentire meglio. In sostanza? Trova un luogo o un momento solo tuo e àmati.

P.S. Se vuoi approfondire un pochino le vicende di questa canzone, ti consiglio questo vecchio articolo (di oltre 10 anni fa!) con un’intervista a Max.

Se vuoi vedere invece le case-albergo sull’albero con un 10% di sconto ti consiglio di visitare Booking.com da questo link.

 

Ti trovi d’accordo?

Questa è la mia interpretazione e spero di averti dato uno spunto per pensare… se ti va commenta l’articolo e dimmi che ne pensi 🙂

Trovi un libro sul tema qui.

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Il video della canzone

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Max Gazzè (Gadzilla) (2000)
Gadzilla + La favola di Adamo ed Eva

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