La mia libertà:
il significato della canzone

QUAL È IL SIGNIFICATO DEL BRANO la mia liberta’ ?

Dopo questo articolo su il solito sesso, ho deciso di avviare una rubrica con i significati delle canzoni di Max. A volte davvero intricati! Provo allora a dare una mia personalissima interpretazione: nasce da una mia idea e il significato non può che essere soggettivo! Non ha la pretesa di essere certamente l’originale motivazione e significato a cui pensavano Max e suo fratello Francesco quando scrivevano i testi. Pronti? Via!

La mia libertà (testo e accordi) è stata scritta da Francesco e Max Gazzè, pubblicata nel 2013 e inserita nell’album Sotto casa.

Il brano fa riferimento alla fine di una relazione – lunga o breve che sia – ed in particolare alle sensazioni di vuoto e lontananza che si provano quando due strade si separano, portando con sé anche una certa sofferenza. Cresce così un sentimento misto tra rabbia e impotenza, che mette in risalto i comportamenti senza riguardo del partner. La libertà, in questo senso, è un concetto che abbraccia più elementi: la libertà di poter dire quello che è stato e ciò che si prova, la libertà di spezzare le catene di una relazione dal quale si esce emotivamente logori, la libertà di chiedere un contatto se non affettivo almeno visivo (gli occhi sono lo specchio dell’anima!), la libertà di avere delle risposte… una libertà che è un diritto!

Ma fa riferimento anche al senso di rinascita e ritrovata libertà dopo la fine della relazione: scrollarsi di dosso un peso che si portava sulle spalle da chissà quanto, cercando di distaccarsene per vedere i fatti con occhio esterno.

«Non mi è bastato, no, l’amore avuto in prestito da te…
vuoto a rendere, riprenditelo tu così com’è»

Certi amori sembrano quasi un favore: quando non si provano dei sentimenti profondi o si mostra comunque poco coinvolgimento, l’espressione del proprio amore appare come un qualcosa di dovuto. Un prestito, un vuoto a rendere che ha valore solo nel momento in cui lo si “usa”. Mi ami a prestito? Riprenditi questa finzione e mettitela in tasca!

«Stai cadendo giù come intonaco dalle pareti
e sprechi un mondo tuo di balle che non reggono più…»

Caro partner non più innamorato (o mai stato tale), provi a difenderti? Adotta scuse migliori, perché quelle che mi propini sembrano tutte bugie!

«Li ho già grattati via come un solletico d’inconveniente
i tuoi profeti e certe assurdità sull’utopia.»

Le scuse di chi prova a spiegare le proprie reazioni fanno quanto meno ridere, come un solletico che non ti aspetti. Come divertenti – e al contempo quasi fastidiose – erano le assurdità utopiche che ci si diceva durante la relazione: “un giorno faremo.. un giorno saremo..”.

«un sintomo d’amore si misura in dosi come un recipiente?»

Torna il concetto della rigidità del partner, che da queste parole sembra aver dosato l’amore da dare in prestito, basandosi più su logica e razionalità piuttosto che abbandonarsi ai propri sentimenti. Un amore misurato in tutte le sue espressioni, centellinato e probabilmente non travolgente.

«Ma poi se ti guardo mi eviti gli occhi come quando si è colpevoli o vecchi, e sai che c’è?
C’è che ognuno fa quello che vuole, e tu non hai idea di cosa sia l’amore…»

Cerco il tuo sguardo, vorrei vedere dentro ai tuoi occhi per capire cosa pensi davvero, ma mi sfuggi. Sai che stai mentendo, ti senti colpevole o forse arreso e vuoi chiuderla senza indugiare ulteriormente. È vero: ognuno può fare quello che vuole, ma sembra che tu non sappia davvero come funziona l’amore – o cosa sia.

«e poi non resta che quel chiasso in mente a forza di capire il più importante.»

Alla fine di un amore – o di una relazione – si resta con mille domande per la testa: sono solo pensieri e idee, ma sembrano fare un chiasso infernale! Si cerca di capirne i motivi, gli stimoli, le cause più importanti, ma probabilmente è tempo sprecato.

«Se vuoi, se ci tieni e l’idea ti consola, da domani mi puoi stringere ancora…»

Ma non importa, se vuoi domani possiamo stare ancora insieme!
Qua emerge l’aspetto più fragile del partner che si sente ora libero, ora schiavo. Libero di agire, ma schiavo di un amore di cui si è sentito parte importante.

«e i miei segreti che ti ho detto come biancheria sporca lì ammucchiati sulla porta…»

Tutto quello che ci si è detti, le confidenze, le aspirazioni e le utopie, ora valgono quanto un vestito usato: abbandonato davanti a una porta in attesa di essere smacchiato. Il sentimento della disfatta: essersi aperti ad una persona che ora non vuole più esserci. L’idea di essersi affidati a qualcuno che in realtà voleva scappare.

Quell’amore era un’abitudine, una cosa passeggera o una dal destino segnato? Poco importa… ora rinasce la libertà.

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Il video della canzone

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