Il timido ubriaco:
il significato della canzone di Max Gazzè

QUAL È IL SIGNIFICATO DEL BRANO Il timido ubriaco?

Dopo questo articolo su il solito sesso, ho deciso di avviare una rubrica con i significati delle canzoni di Max. A volte davvero intricati! Provo allora a dare una mia personalissima interpretazione: nasce da una mia idea e il significato non può che essere soggettivo! Non ha la pretesa di essere certamente l’originale motivazione e significato a cui pensavano Max e suo fratello Francesco quando scrivevano i testi. Pronti? Via!

Un timido non ancora ubriaco …in cerca delle parole giuste!

Il timido ubriaco (testo e accordi) è stata scritta da Max Gazzè (sicuramente con qualche pennellata del fratello Francesco), pubblicata dopo il Festival di Sanremo del 2000 nell’album Max Gazzè (Gadzilla).

La canzone racconta l’amore di un uomo per una donna sposata. Un uomo che vorrebbe mettersi in gioco, aprirsi e confessare i suoi sentimenti ma si ritrova ingabbiato nella sua personale timidezza. Si sente un fesso in amore e che a causa di questo ha bisogno del suo familiar bicchier di vino per poter trovare il coraggio di farsi avanti. Affidandosi però alla sincerità delle sue parole, spera che queste possano esser intese come rosa d’amore.

«Sposa
domani ti regalerò una rosa
gelosa d’un compagno non voluto
temuto»

Sposa (la donna sposata di cui “Max” si è invaghito), hai un timido ammiratore che ancora non si è palesato, ma che sa bene del tuo rapporto incrinato con tuo marito. Un domani, quando troverà il coraggio, ti regalerà un “rosa” che possa mostrarti il suo amore.

«stesa
caldissima per quell’estate accesa
fanatica per duri seni al vento
io tento»

Te ne stai lì, distesa e accalorata dal sole estivo, libera nell’espressione del tuo corpo. Sai che c’è? Io tento, ci provo, voglio darti la mia rosa d’amore!

«tanto
quell’orso che ti alita accanto
sudato che farebbe schifo a un piede
non vede
dorme»

E ci provo anche perché intanto quell’orso di tuo marito, rozzo e sudato, non ci vedrebbe. Dorme e non si cura di te: una donna che meriterebbe accanto un uomo ben diverso.

«tapino non le tocca le tue forme
eppure è ardimentosa la sua mano
villano»

Tuo marito è veramente meschino: nonostante ne abbia la possibilità non tocca il tuo corpo, non lo sente, non lo assapora. Non fa il marito! Un villano che meriterebbe la prigionia emotiva…

Una fede tra le dita non sempre è sinonimo d’amore

«potranno mai le mie parole esserti da rosa
sposa
potranno mai le mie parole esserti da rosa
sposa»

Sposa ascoltami! In questo momento le parole sono tutto quello che ho e vorrei potessero essere per te un simbolo d’amore quanto una rosa, simbolo d’amore e di romanticismo per eccellenza.

«chino
su un lungo e familiar bicchier di vino
partito per un viaggio amico e arzillo
già brillo»

Ci si immerge così in un abbondante bicchiere di vino, pronto a fare un viaggio verso il superamento dei limiti mentali – autoimposti – che si hanno da sobri. Un viaggio amico e arzillo nel senso che mette allegria e aiuta nell’intento.

«certo
perché io non gioco mai a viso aperto
tremendo il mio rapporto con il sesso
che fesso»

Qua il timido ubriaco si confessa: di quell’ubriachezza “produttiva” ne ha bisogno! Non riuscirebbe a giocare a viso aperto, da lucido. Perché? Perché il suo rapporto con il sesso – da intendere in tutte le sue sfumature – è tremendo, vissuto probabilmente con ansia e timore… Che fesso! O sono forse paure che abbiamo vissuto un po’ tutti?

«piango
paludi di parole fatte fango
mi muovo come anguilla nella sabbia
che rabbia»

A momenti neanche l’alcool basta per liberarsi dell’ansia. Il timido pensa e ripensa ma si ritrova ad incespicare sulle parole: discorsi che sembrano paludi fangose e sabbie mobili, che fanno emergere la confusione di chi si sente combattuto tra il fare o non fare. Rende bene l’idea di quando si va a parlare per la prima volta ad una persona amata, no?

«rido
facendo del mio riso vile nido
cercandomi parole dentro al cuore
d’amore

Si fanno sentire gli effetti del familiar bicchier di vino e ci si nasconde in un sorriso per cercare di portare all’amata le parole con maggiore empatia. Parole delle più tenere trovate dentro al cuore. Escono finalmente alla luce i sentimenti più profondi, riferiti senza pudore.

«pare che coppie unite solo con l’altare
non abbian mai trovato le parole
da sole
forse
domani che pianissimo le morse
del matrimonio ti attanaglieranno»

Ci sono coppie sposate che sembrano unite solo da un vincolo burocratico… altro che da un amore passionale e indissolubile! Possibile che queste non abbiano mai trovato le parole – d’amore e della vita quotidiana – da sole? Come se si fossero sempre affidati a qualcun altro per decidere sul da farsi. Nessuna idea personale?
Forse è così che si arriva al disfacimento del matrimonio: si cade nelle morse di un sentimento mai veramente sincero, oppresse da un sacramento valido solo dentro una chiesa…
Forse per paura di stare soli ci si accontenta anche di un marito (o moglie!) che in realtà è solo un orso villano.

 

Insomma il timido ubriaco è la storia di un uomo timido ma speranzoso e determinato che vuole uscire fuori dal suo guscio per esprimersi con tutte le sue forze, a costo di ubriacarsi per liberarsi dalla sua indole e dichiarare così il suo amore.

Ti trovi d’accordo?

Questa è la mia interpretazione e spero di averti dato uno spunto per pensare… se ti va commenta l’articolo e dimmi che ne pensi 🙂

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Il video della canzone

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2 commenti su “Il timido ubriaco:
il significato della canzone di Max Gazzè

  1. Simonetta il said:

    Mi è piaciuta questa tua interpretazione della canzone. Ti aggiungo un paio di miei pensieri al riguardo…giusto per scambio di opinioni…
    Quando dice “tapino non le tocca le tue forme eppure ardimentosa è la sua mano villano” , io l’ho intesa come se oltre a non toccarla con amore e piacere osasse qualche gesto più violento con la mano ardimentosa….villano!
    Sul finale poi ci leggo molta speranza per il timido ubriaco perché la frase finisce con un “potranno…”… magari lei attanagliano dalle morse del matrimonio si riprenda e vede finalmente il timido ubriaco….infatti anche nel video da ultimo si inverte il processo di invecchiamento e torna giovane!
    Che ne dici?
    Simonetta

    • Piemme il said:

      Effettivamente la “mano ardimentosa” può essere interpretata come dici tu, non sei la sola! Io ho immaginato derivasse dalla parola “ardore”, ovvero passione ardente. Mi sembrava più romantico o semplicemente meno duro!
      Alla fine della canzone c’è assolutamente speranza e voglia di crederci.. un “potranno” che la dice lunga.
      Grazie per aver commentato 🙂

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